E' disponibile la nuova produzione di scalogno romagnolo.
Qui sotto riportiamo interessanti informazioni tecniche su questa bellissima coltura. SCALOGNO DI ROMAGNA IGP art.10 Reg. CE 510/2006(allium ascalonicum) (note di Loris Pattuelli) “Allium” deriva da “all”, parola celtica che significa “bruciante”, mentre il nome “ascalonicum” viene da “Ascalon”, un’antica città della Palestina oggi Ashkelon. A differenza dell’aglio, della cipolla e degli scalogni francesi o americani, questo rinomato membro della famiglia delle liliacee non produce infiorescenze e, per arrivare sulle nostre tavole, ha bisogno di una cura particolare per selezionare, ogni anno, i bulbilli da piantare poi in un terreno di medio impasto, tendenzialmente argilloso, asciutto, dotato di potassio e di sostanza organica, ben esposto e soprattutto ben drenato. Lo scalogno di Romagna IGP (indicazione geografica protetta reg. le. n. 2325/97 del 24/XI/1977) deve essere prodotto esclusivamente da coltivazioni ubicate nell’ambito delle seguenti zone: in provincia di Ravenna, nei comuni di Brisighella, Casola Valsenio, Castelbolognese, Faenza, Riolo Terme, Solarolo; in provincia di Forlì-Cesena, nei comuni di Modigliana e Tredozio; in provincia di Bologna, nei comuni di Borgo Tossignano, Casalfiumanese, Castel del Rio, Castel Guelfo, Dozza, Fontanelice, Imola, Mordano.